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Tredicesimo Incontro di Catechesi per Adulti

TREDICESIMO INCONTRO CATECHESI ADULTI

“La Virtù Teologale della Fede”/11

Taiedo 20.II.2022

           

Dopo una lunga premessa ora iniziamo a scrutare il mistero e la profondità del Simbolo Apostolico[1]:

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra

e in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore,

il quale fu concepito da Spirito Santo, nacque da Maria Vergine,

patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto;

discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte;

salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente:

di là verrà a giudicare i vivi e i morti.

Credo nello Spirito Santo,

la santa Chiesa cattolica, la Comunione dei Santi,

la remissione dei peccati,

la risurrezione della carne,

la vita eterna. Amen.

 

Il Nuovo Testamento, ci narra degli episodi importanti di incontro e conversione tra gli apostoli, i discepoli, le donne e altri subito dopo quel venerdì santo in cui tutto sembra perso guardando al Crocifisso con Gesù risorto. Questa permanenza è servita per far conoscere meglio il mistero della sua morte e risurrezione e per dare gli ultimi insegnamenti agli apostoli paurosi nel Cenacolo.

Luca, negli Atti degli Apostoli, ci narra che quaranta giorni dopo Gesù, sul monte degli Ulivi davanti ai discepoli, Gesù ascende al cielo per permettere allo Spirito Santo di scendere ed abitare in noi. L’Evangelista ci dice che Gesù «sedette alla destra del Padre», questo atto significa che Gesù è il Signore di tutto il creato e ne indica la piena glorificazione divina. Con l’Ascensione termina il tempo di Gesù Cristo sulla terra ed inizia il tempo della Chiesa; è lì che possiamo incontrare Gesù perché, come scrive san Paolo a Timoteo (1Tm 3,15) «La Chiesa del Dio vivente è colonna e sostegno della verità».

Con l’Ascensione, allora, Gesù da il compito a noi, che siamo appartenenti alla Chiesa, ma lo fa donandoci e guidandoci con lo Spirito Santo, “timoniere” della Barca che naviga sul mare del mondo. Gesù non si vede più fisicamente con gli occhi del corpo, ma si vede con gli occhi della fede presente nel Vangelo, nei sacramenti, nei ministri consacrati, nella Comunità, nei fratelli sofferenti e poveri. Potremmo dire che inizia il tempo in cui siamo protagonisti e quindi, il tempo dell’impegno e di mettere in pratica le parole e l’insegnamento dato da Gesù quando era tra noi.

Gesù ci incoraggia a lavorare per il Regno dei Cieli affinché tutto ciò che riguarda Lui: messaggio, persona, Chiesa etc… sia conosciuto in ogni parte del mondo. In altre parole chiede alla Chiesa e a noi di essere Missionari ed Annunciatori del Vangelo di Salvezza. Inoltre, per rimanere presente tra noi, Gesù ha istituito i Sacramenti che realizzano l’incontro con Lui e con la sua grazia salvifica, segni efficaci della grazia di Dio che attuano la santificazione della persona che li riceve con le dovute disposizioni.

Inoltre, il Credo Apostolico ci pone innanzi un’ulteriore verità di fede: «verrà a giudicare i vivi e i morti». Gesù è il giudice misericordioso della storia e dell’umanità, quando verrà alla fine dei tempi, nella parusìa, Egli si porrà dinnanzi a noi e farà verità di ciò che siamo stati realmente, senza maschere. Certamente Gesù sarà anche il nostro difensore e ci aiuterà a scegliere Dio per l’eternità in modo da poter vivere l’esperienza della beatitudine eterna in corpo e anima.

 


[1] Le riflessioni sono prese dal libro: R. Lupi, Credo. Commento al Simbolo degli Apostoli, 2012.

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